Ti sembro il gatto che mangia il topo io,
o il coccodrillo che dopo piange io,
o la formica condizionata io,
o l'elefante che sta nel branco io;
sono un sorriso da dentifricio io,
o un giocoliere da carosello,
l'altoparlante dell'altro mondo io,
son forse questo io.
Dimmi che ti sembro solo un uomo,
che ti piaccio anche così,
dimmi che son gli altri ad esser matti
non ti muoverai di qui.
Torno a casa distrutto,
voglio rompere tutto
senza sapere perché;
tu sei lì sulla porta
con il tuo sorriso di scorta
ho desiderio di te;
tu che organizzi il mio disordine
e lo chiami poesia,
tu che alla mia crisi quotidiana
hai dato un nome simpatia.
io non posso cambiare,
sai non so comandare
io sono fatto così;
io non posso cambiare
dimmi che vuoi restare
e ricomincio da qui.
Attenzione, amore mio vivere con me
sarà come un brutto sogno
che mille volte ho fatto già,
sono il coccodrillo che mangia il topo io
o il gatto che piange e il coccodrillo
la formica, la macchina, io sono
io sono, io sono, l'elefante, no